È stato un anno e mezzo estremamente difficile e proprio per questo ho dovuto lasciare andare molte cose, per porre la mia attenzione esclusivamente su poche.

Ora con l’inizio del nuovo anno dopo aver tirato le somme e fatto gli inevitabili buoni propositi, la voglia di riprendere in mano il blog e dargli vita nuovamente, è tornata.

Non so ancora con che modalità e con che frequenza, credo lascerò tutto in divenire e chissà dove ci condurrà tutto questo, so solo che questo blog è nato come spazio dove rilassarmi, staccare dalla frenesia quotidiana e raccontare delle cose che mi piacciono e così voglio che resti. Non c’è nessuna velleità di vendita o di guadagno solo, semplice condivisione dei miei lavori ed esperimenti fatti proprio nei momenti di relax tra il mio lavoro reale e le ore di quiete passate a casa.

Un altro anno è dunque arrivato con prepotenza e la “to do list” del 2020 è lunga e molto varia e spero di riuscire a spuntare almeno la metà di tutte le cose che ho scritto e che ho voglia di fare, anche aiutandomi con la parola d’ordine che dovrebbe rispecchiare il mio 2020. Anche con quella parola in realtà non sono riuscita a selezionarne solo una ma ne ho selezionate un paio. Le mie parole d’ordine principali per quest’anno sono “sostenibilità”e “arricchimento” inteso come quello interiore. Vorrei poter imparare tante cose quest’anno per crescere e migliorare me stessa ma anche per mettermi in gioco in molte delle idee che mi vengono costantemente in mente.

Vorrei inoltre imparare a vivere in modo più sostenibile e fare anche io la mia parte per cercare di preservare questo mondo dolorante. Tutto però sta nel capire cosa vuol dire essere sostenibili. Io credo che come in tutto ci voglia un po’ di buon senso. Comprare e spendere soldi mobilitando produzioni, corrieri e consegne a domicilio non credo sia il modo migliore per ridurre gli sprechi ed essere sostenibile, al contrario, se gli oggetti di cui mi sono circondata sino ad ora sono ancora validi, sono da utilizzare il più possibile fino a che non concludono il loro ciclo vitale e solo allora sostituirli. Se qualcosa si rompe, chiedermi se è possibile aggiustarla, se ne vale la pena. Se una cosa in buono stato non la voglio più, regalarla a chi ne ha bisogno o semplicemente a chi ne ha la necessità. Altra cosa fondamentale credo sia chiedersi effettivamente a cosa possiamo rinunciare, quali abitudini siamo davvero in grado di cambiare. Ho visto gente in preda alla smania di essere sostenibili e spendere cifre assurde per circondarsi di prodotti eco e dopo qualche mese abbandonarne alcuni perché comportavano sacrifici e dedizione.

In questi ultimi mesi mi sto chiedendo quali sono le miei abitudini che impattano sull’ambiente e che posso imparare a modificare. C’è da informarsi parecchio e la letteratura a riguardo è tantissima e molto varia.

Vorrei che questa parola potesse rispecchiare anche molti dei lavori che spesso faccio e non vedo l’ora di mettermi alla prova e vedere cosa ne viene fuori.

E voi cosa ne pensate? Riuscite ad essere più sostenibili? Qual è la vostra parola d’ordine dell’anno?

.. Polga.Dot ..

Posted by:polgadot

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