Questo articolo non vuole essere un tutorial perché entrare nei particolari di come creare un capo di abbigliamento è davvero molto complesso e difficile e io non ne sono davvero capace. Mi limiterò a raccontarvi, in modo quasi sicuramente per niente pratico, di come è nata la mia Tulip Tee…
Durante uno dei miei ultimi viaggi al mio negozio di stoffe preferito ho trovato nel cestone delle rimanenze due pezzi di cotone davvero molto belli. Un cotone azzurro cielo leggero ma consistente ed uno più palpabile a righine bianche e azzurre con sovrapposta una texture a rettangolini blu. Inutile dire che me ne sono innamorata e li ho comprati subito.
Inizialmente pensavo di utilizzarli per due cose diverse ma più passava il tempo e più si formava l’idea di utilizzarli in doppio per creare una maglia double face dal taglio molto semplice a girocollo e senza maniche da utilizzare d’estate visto che i tessuti al tatto sono leggeri e freschi.
Volevo però arricchirla un po’ con qualche particolare senza però appesantirla e quindi mi è venuta l’idea di giocare con gli orli e di invertire la chiusura. In questi casi, prima di disegnare il cartamodello, ho bisogno di vedere il modello disegnato per capire le proporzioni, aggiustare le linee ecc, quindi riporto tutto quello che mi viene in mente in un figurino. È utile se non sei molto propenso al disegno a mano libera e online se ne trovano di tutti i tipi e di tutti i generi, basta scaricarli e stamparli e disegnarci sopra, proprio come i bambini con i loro album da colorare. E quando siamo soddisfatti del risultato costruire il cartamodello.
Va da se che vedendo la maglia disegnata mi è subito venuta in mente la corolla di un tulipano e quindi è nato anche il nome Tulip Tee.

Riportare il disegno su un cartamodello è un processo che richiede esperienza e studio, io ho frequentato un corso di cucito negli anni scorsi e ho utilizzato il modello base per la creazione di una camicia, adattandolo alle esigenze del mio modello. Se volete che vi spieghi la tecnica di questa costruzione contattatemi.

Il taglio della stoffa è sempre un momento molto importante e stressante per me, per precauzione tendo a lasciare ovunque un margine di abbondanza di 3/4 cm a seconda del capo di vestiario che sto creando poi una volta imbastito il capo e sicura della linea faccio un taglio del tessuto in eccesso, una cosa che fa impazzire mia madre, che invece da brava sarta qual è invece taglia tutto quello che non le serve tenere.
Ed proprio con la cucitura delle cappe che i suggerimenti di mia madre si sono resi necessari, in quanto l’abbondanza di stoffa rende improponibile la cucitura. Quando rigiravo a dritto la stoffa, i punti cuciti tiravano e l’effetto era tutto raggrinzito. Alla fine, dopo aver imbastito e scucito almeno quattro volte, mi sono decisa a tagliare e tutto si è cucito alla perfezione. Perché il tessuto stia bene tirato e si arrotondi bene, non bisogna lasciare troppa stoffa (massimo 5 mm in più) e fare dei taglietti nella stoffa in corrispondenza degli angoli per agevolare l’apertura della stoffa una volta risvoltato il lavoro e con molta pazienza e il calore del ferro da stiro appiattirle e tirarle per bene. Qui sotto vi metto un disegno dei punti in cui tagliare, la linea tratteggiata è il punto in cui cucire.
Per disegnare la rotondità ci vuole un compasso, se non ne avete uno a portata di mano potete utilizzare un bicchiere o delle coppette per il gelato.
Alla fine di tutto il lavoro, superati alcuni dubbi, fare questo progetto è stato davvero molto divertente e gratificante e il risultato del mio lavoro è di tutto rispetto. Cosa ne pensate?
.. Polga.Dot ..
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